9.23.2011

Treni: parlano i pendolari


Il polverone alzato in questi giorni dalla realizzazione del piano di ridimensionamento del servizio regionale, di cui vi avevamo già parlato, ha concentrato l’attenzione dei media sui pendolari che tutti i giorni dalla nostra città e dal Valdarno vanno a lavorare o a studiare a Firenze, scordando che i tagli colpiscono anche chi si sposta verso sud.
Il ridimensionamento, come elegantemente viene chiamato, ha tolto numerosi treni nella linea Firenze-Roma e si è andato ad aggiungere a tutti i disagi causati dal rogo della  stazione Tiburtina dello scorso 24 Luglio, la cui funzionalità non è tornata al livello di giugno.

Tagli dal governo ai treni: Memorario si riduce


Mercoledì 20 Luglio 2011 la Regione Toscana ha emesso un comunicato stampa in cui annunciava cambiamenti agli orari e al numero dei treni regionali a causa dei tagli effettuati dal governo.
Nel comunicato stampa viene dichiarato: “Nel caso della linea Pontassieve-Arezzo-Chiusi, una linea i cui servizi sono generalmente molto utilizzati, esistono nelle cosiddette “fasce di morbida” treni con scarsa frequentazione...La Regione ottimizzerà il servizio accorpando alcuni treni che sono ravvicinati nell’orario ferroviario (la differenza di orario rispetto ai treni attuali sarà di massimo 15 minuti prima o dopo rispetto all’orario attuale) così da ridurre al minimo l’impatto dei tagli governativi...nell’aretino è stata rimandata all’autunno 2011 proprio per dare il tempo agli uffici regionali ed agli enti locali di definire una nuova organizzazione degli orari che riducesse gli effetti negativi dei tagli. In tutto le variazioni di orario interesseranno meno del 20% dei passeggeri che abitualmente usano questa linea.”
Noi abbiamo chiesto a Vincenzo Ceccarelli, che stato presidente della nostra provincia dal 1999 al 2009 e che ora è consigliere regionale del PD, se ne fosse a conoscenza e cosa ne pensasse.

Politica e giovani: a volte si può


Alessio Tucci, classe 85, studente di Scienze Politiche a Firenze è stato scelto giovedì 14 Luglio come rappresentante provvisorio per l'incarico di coordinatore comunale dell'Italia dei Valori Arezzo ed è la dimostrazione che si può far politica pur essendo giovani.
«Mi sono sempre interessato alla politica, fin da ragazzino, però sono in politica, cioè iscritto nell’IdV, da due anni e dall’iscrizione ho iniziato subito a partecipare, ho condiviso subito i valori e le idee del partito e ho seguito pian piano le iniziative; ho scritto articoli, ho aiutato a raccogliere firme, ho partecipato alle iniziative attive sul territorio...l’Idv mi ha stimolato, c’è questa apertura verso i giovani e non è stata una sorpresa la scelta seppur provvisoria, perché era nell’aria proprio per l’attenzione ai giovani».

Nubi in consiglio comunale


Commissioni comunali: screzi e accuse nella minoranza
Luigi Scatizzi, capogruppo dell’UDC provinciale e consigliere comunale in questa legislatura, è stato eletto alla presidenza della Commissione Controllo e Garanzia del comune di Arezzo durante il consiglio comunale del 27 Giugno, ma i problemi sono iniziati appena finite le votazioni: per questo ruolo, tradizionalmente affidato alla minoranza consiliare, si erano candidati anche un esponente del PDL ed uno del Movimento a Cinque Stelle, ma, grazie al sostegno e alla proposta di candidatura fatta da “Nuovo Progetto per Arezzo” guidata dall’ex sindaco Lucherini, la presidenza è andata all’UDC.
«Questa elezione» spiega Scatizzi «è stata una sorpresa ed è arrivata dopo l’atto di indirizzo presentato da tutta l’opposizione per la nomina delle dirigenze delle società partecipate dal Comune, come “Estra” e la “Fondazione Guido d’Arezzo”, affinché vi vadano persone qualificate per ricoprire quei ruoli perché le società possano stare nel mercato e avere degli utili...nella seconda votazione sulla sospensione delle nomine io mi sono astenuto, ma non sono stato l’unico: la mia astensione, numeri alla mano, non è stata determinante...Quindi mi ha sorpreso e amareggiato l’attacco della capogruppo del PDL Sestini che mi ha accusato sia di aver “comprato” la nomina con la mia astensione o di averlo fatto per dossier segreti da tenere nascosti. Se davvero esistono che vengano resi pubblici, così che se ne possa discutere.
Sto aspettando di leggere le trascrizioni e di ascoltare le registrazioni audio di quel Consiglio [per prassi è tutto registrato da una società esterna, NdR] prima di intraprendere qualunque azione, ma credo sia stato più un atto di astio personale che un attacco politico; sono turbato e offeso dall’acidità di tali accuse, mosse da una persona che conosco da anni. Ognuno ha il proprio modo di fare politica, io però ricerco il confronto sulle idee perché lo scopo è fare l’interesse dei cittadini, quindi sosterrò la maggioranza quando condividerò i loro obiettivi».
4/07/2011

“I nodi son venuti al pettine”


Lucia Tanti, capogruppo PDL nel Consiglio Provinciale di Arezzo, risponde sui recenti problemi della Provincia.
Il rischio di declassamento se è reale?«Adesso si sente il “morso della gestione allegra del passato” e giovedì scorso è arrivato un serio avviso di chiamata al senso di responsabilità delle istituzioni: quando ci giudicano il giudizio va ascoltato, che sia buono o cattivo. Adesso si deve andare ai ripari, noi vogliamo risposte concrete: il presidente deve riferire sulla situazione, sui tempi previsti per la risoluzione della crisi e fare proposte.»
La provincia è un ente utile per Lei?«In territori come i nostri la provincia è strumento utile se ben utilizzato; prima di eliminare le province ci sono da eliminare altri organi intermedi, fondere alcuni comuni e abolire le partecipazioni fatte, anche, su input del governo nazionale.»
C’è davvero il progetto della provincia unica con Siena e Grosseto?
«Di concreto non c’è niente, ma se ne dovrebbe parlare confrontandosi sui problemi dei cittadini, senza pensare alla propria poltrona da perdere; prima mi preoccuperei di reagire al declassamento attraverso la cooperazione per fare il bene del territorio, partendo dalla proposta di comune unico per il casentino e vedere se può andar bene anche in altri casi. È un momento di crisi e dobbiamo puntare sull’edilizia scolastica e sulle infrastrutture...Servono credibilità, forza e capacità di contrattazione e alzare al voce: noi siamo in fondo alla filiera, tutta in mano al PD. La Regione da più di 2’000’000€ ai comuni fiorentini per il “Parco della Piana” e non mette 1€ per i problemi aretini: non è solo colpa del presidente Vasai, è la Regione che non ci considera come priorità.
Due interventi da fare al più presto: liberare Ceciliano dalla congestione del traffico per collegare Casentino e Valtiberina, collaborando con privati e altre istituzioni, e affrontare la situazione di Podere Rota che, se non cambiano le cose, sarà la discarica dell’area fiorentina per secoli!»
21/06/2011

PDL: il dopo-referendum


Referendum: per noi non è una sconfitta.
Alessio Mattesini, coordinatore provinciale del gruppo Giovani Italia di Arezzo e consigliere comunale per il PDL, commenta così il risultato dei referendum del 12 e 13 Giugno, che ci hanno chiamato a scegliere sull’energia nucleare, sulla privatizzazione dell’acqua e sul legittimo impedimento.
Le ragioni di questa visione partono dalla campagna elettorale che “noi
non abbiamo fatto, né da parte del partito nazionale che da parte nostra: nessuno si è espresso, è stata lasciata la libera scelta ai cittadini; invece dall’altra parte è stato strumentalizzato, iniziando dal comitato per l’acqua pubblica e la raccolta firme. Non avendo dato nessun tipo di linea per questo referendum e non avendolo politicizzato non è una sconfitta...i cittadini hanno votato, anche del centrodestra, e hanno dato indicazioni sulla linea politica che vogliono..il governo dovrà spostare l’attenzione sulle politiche energetiche”.
Il consigliere ammette che “è stato un successo dal punto di vista della partecipazione” ma ribadisce che “la cittadinanza si è mobilitata sotto pressione, perché dall’altra parte c’è stata una campagna politica che ha generato il dibattito locale...ognuno ha voluto dare il suo contributo; in ogni caso non è vittoria politica del centrosinistra, proprio perché noi non abbiamo né condizionato, né dato indicazioni di voto.”
Il risultato sull’acqua pubblica è quello che ci coinvolge di più perché “la gente non sa in che situazione siamo, pensa che sia possibile far cadere ‘Nuove Acque’ e che questo renda la bolletta meno cara, ma viene omessa la clausola (di rescissione del contratto, NdR) perché dovremmo verificare se il comune è in grado di riprendersi l’acqua e di investire in questo comparto, ma con questo bilancio non sembra possibile: la penale è di alcuni milioni di euro, fu una scelta dell’amministrazione di centrosinistra e non vorremmo che venisse pagata dai cittadini, portando un aumento della già alta bolletta.”
13/06/2011

Parola a Gianni Pagliazzi


“Non votare al referendum come scelta politica”
Così Gianni Pagliazzi, coordinatore del PDL aretino, risponde alla prima domanda sul referendum del 12 e 13 Giugno, in cui saremo chiamati a decidere sull'abrogazione di alcuni articoli e commi delle leggi sul legittimo impedimento, sull'energia nucleare e sulla privatizzazione dell'acqua.
Curiosa delle motivazioni di questa scelta gli chiedo spiegazioni su ognuno dei quattro quesiti, partendo dall'energia nucleare; per Pagliazzi la Camera ha già dato il suo parere, approvando la legge che blocca la costruzione di centrali in Italia ed ha contribuito il disastro di Fukushima, “anche se le centrali giapponesi erano degli anni '70 e abbiamo quelle francesi e quelle slovacche così vicine che, se succedesse qualcosa, saremo sicuramente contaminati. Io, in prima persona, sono favorevole al nucleare perché si abbasserebbero i costi di produzione dell'energia elettrica, che adesso sono tra i più alti in Europa e perché, da perito fisico-ambientale, ritengo che sia più sicura delle biomasse.”
Il legittimo impedimento “è una legge del governo e non possiamo che approvarla, ma penso sia giusto che il premier possa governare senza perder tempo a causa dei processi e che sia processato a mandato finito. Il referendum si gioca, come sempre, sul quorum ed è su questo che possiamo agire...credo che ci sarà una campagna a livello nazionale dopo i ballottaggi, ma a livello locale non faremo nulla.”
Sull'acqua pubblica, il tema più vicino alla nostra città, continua Gianni, “noi siamo per la semplificazione di tutto, dalle inutili ATO alle circoscrizioni, ma proprio su questa c'è grande disinformazione e non si può tornare indietro: la penale richiesta da Nuove Acque è altissima...tanto da bloccare il bilancio del Comune per 2 o 3 anni (non è stato possibile verificare la cifra esatta della penale richiesta in caso di rescissione del contratto stipulato tra la società ed il Comune, NdR) quindi riteniamo sia inutile esprimersi per una soluzione che, in ogni caso, per la nostra città è impossibile.”
30/05/2011

Valorizzare il passato per dare un futuro per i giovani


Rifiorisce la tradizionale festa per l'ascensione di San Leo, che si terrà dal 27 al 29 Maggio; organizzata dall'Acli locale con il contributo di tutti i gruppi del paese, compresi l'oratorio e la bocciofila, la festa popolare ritrova il suo splendore. La 56esima edizione della “Coppa Ascensione”, la corsa ciclistica per esordienti dove corsero grandi campioni come Coppi, quest'anno sarà anche per i piccoli e saranno organizzati incontri culturali, una partita di calcio, concerti, karaoke e persino il cabaret de “I Girasoli”.

50° Mercatino del Calcit


Dal 1978 che il “Mercatino dei Ragazzi” occupa gli spazi cittadini una o più volte l'anno, ma questa domenica sarà la cinquantesima edizione nel centro storico e, anche se non sono previsti eventi speciali, sarà una grande festa sia per gli organizzatori che per i volontari che, ogni mercatino, animano le strade della nostra città per aiutare la lotta al cancro.
Sono proprio i volontari che rendono possibile, grazie al loro impegno, i grandi investimenti fatti dall'associazione Calcit nel corso degli anni, l'ultimo di 2milioni di € per il nuovo Polo chirurgico ad alta tecnologia (robotica Ndr) dell'ospedale cittadino, e che si incontrano nella sede in piazza San Jacopo per farsi riservare un banco, per chiacchierare o, ancora, per chiedere informazioni e supporto nella lotta ai tumori.

Via Fiorentina sopravvive grazie ai clienti abituali

Si sa che una giornata di sole porta tutti ad uscire di casa ed è così che in un pomeriggio primaverile con temperature estive vedo via Fiorentina; la strada che da San Leo arriva quasi a Porta del Foro, di solito sempre piena di traffico, è attraversata da poche vetture mentre gelaterie, bar e pizzerie al taglio si sono riempite di chi è uscito a godersi la bella giornata.
Nel parcheggio del McDonald non c'è spazio e lo strano silenzio che di solito connota i giorni estivi nella nostra città è interrotto da un chiacchiericcio vivace e da risate: anche se mancano giardinetti e adeguati spazi per lasciare le macchine, parcheggiate fin sui marciapiedi, gli aretini sono usciti per farsi una passeggiata e fare merenda all'aperto.
Nonostante le apparenze la vita dei negozianti della zona non è così rosea: la crisi continua a farsi sentire e si teme per il futuro del quartiere considerato, spesso, solo come una via d'accesso alla città e come strada di passaggio; l'incrocio della circonvallazione che la taglia a metà è uno dei crucci  degli esercenti e, insieme al problema del parcheggio, viene indicato come una delle cause della crisi.
Se si escludono le catene di negozi che hanno molta pubblicità e i cui affari sono quasi costanti, i piccoli negozi, i bar e le gelaterie sopravvivono solo grazie ai clienti abituali; ce lo racconta una barista: “noi siamo qui da 30 anni e siamo agevolati: siamo vicino alla chiesa e ci sono i parcheggi, ma abbiamo soprattutto clienti fissi, non si fermano da fuori” e una parrucchiera più avanti conferma “la crisi si è fatta sentire, i lavori sono sempre meno e la gente spende meno, ma le clienti fisse sono rimaste; hanno diminuito la spesa e la frequenza degli appuntamenti”.
In fin dei conti le esigenze espresse dai negozianti sono poche: una rotonda al posto del semaforo, così che chi viene dal Casentino sia facilitato a passare per via Fiorentina, un po' più di parcheggi e dei giardini dove si possa trascorrere una bella giornata di sole.
11/04/2011

No al nucleare, la libertà passa da qui.

Questo è il punto più importante di tutta l'intervista di Fabio Ralli, ingegnere nucleare prestato al Comitato Aretino “vota sì per fermare il nucleare”, che da professionista del settore da il suo contributo per fermare la costruzione delle centrali nucleari qui in Italia.
La sua è una scelta motivata sia dal punto di vista tecnico che politico, “ma non partitico” tiene a precisare.

Università&disagi

Quasi un anno fa sono iniziate le proteste per i tagli al budget fatti dall'ateneo di Siena, in grave crisi economica, alla sede di Arezzo e in molti ci siamo mobilitati affinché la nostra città continuasse ad avere i corsi di laurea che la contraddistinguono e la valorizzano.
Ad oggi però sono molti i disagi a cui vanno incontro gli universitari della sede aretina; Simone, studente di lingue, racconta che “i certificati sono stati tagliati più o meno tutti, l'unico che dovrebbe essere rimasto a carico dell'università è l'FCE, sennò CAE, DELE, DELF (certificazioni di lingua obbligatorie per superare gli esami e laurearsi, Ndr) e quant'altro sono a carico degli studenti, e questo fa ridere in quanto li paghiamo sulle tasse...il laboratorio linguistico sarebbe chiuso, se non fosse per le ragazze che ci fanno le 150 ore, che finiranno se non sbaglio venerdì prossimo, i CEL (Collaboratori ed Esperti Linguistici, Ndr) si sono visti dimezzare il monte ore: se 2 anni fa o l'anno scorso facevano in media 5/6 ore settimanali, da quest'anno ne fanno 3. Ovviamente è dura, soprattutto per le matricole, imparare una lingua da zero con queste ore”.
Martina, sottolinea che molti professori ancora non hanno ripreso a fare lezione e che molte matricole saranno costrette a rimanere in dietro di alcuni esami. Riccardo, studente di filosofia, è uno dei tanti che si sono mobilitati all'interno degli organi di facoltà e fotografa così la situazione: “son andati a sparire dei corsi di laurea, inglobati in altri come semplici curriculum, perdendo ovviamente tutta una serie di esami specifici e cambiando classe di corso di laurea e quindi il valore della laurea stessa; dovrebbero rimanere 3 corsi di laurea: lettere, lingue e scienze dell'educazione..immagina te una facoltà di lettere senza il corso di lettere che futuro può avere!! Tutte 'ste cose sono accentuate dall'impossibilità di assumere nuovi prof in sostituzione dei pensionati, che sono tanti, quindi spariscono corsi d'insegnamento... Il servizio disabili è ridotto ai minimi termini, quasi inesistenti, la povera ragazza che se ne occupa, anch'essa disabile, è in gran difficoltà”.
Pietro si lamenta dell'aumento del costo della mensa e dell'orario della segreteria, notevolmente ridotto: prima era aperta dal lunedì al giovedì e il venerdì mattina solo su appuntamento, ora è aperta solo lunedì e mercoledì mattina. Saverio dice “l'offerta formativa è stata ridotta, i corsi hanno subito notevoli trasformazioni...nel mio caso, il corso di francese monolingue è passato da 6 ore alla settimana, alle attuali 3!” è questa Università?
28/02/2011

Dignità&teenagers

Le donne italiane sono scese piazza il 12 Febbraio per manifestare per la loro dignità e anche Arezzo ha avuto il proprio corteo.
Ma cos'è la dignità per le giovani aretine? Non è semplice rispondere a questa domanda ed è la prima cosa che tutte mi dicono..la definizione di dignità cambia in base a chi la esprime, ma è vicina a quella del dizionario Sabatini Coletti: “considerazione in cui l'uomo tiene se stesso e che si traduce in un comportamento responsabile, misurato, equilibrato”. Per Martina, 20 anni, la dignità è “riuscire ad avere la propria testa, mantenere il proprio pensiero indipendente, il proprio modo di fare, soprattutto in un ambiente ostile, non cambiare se stessi per riuscire a guardarsi ancora nello specchio”;

Motorizzazione: follia burocratica


Amare la propria macchina e scordarsi di controllare quando è scaduta la revisione a volte capita, il problema è quando si possiede un’adorabile macchina d’epoca che ha bisogno di una cura e un’attenzione particolare…e che non ti segnala con spie e lucette nel cruscotto che devi portarla dal meccanico!
Scoprire quanta cura è stata posta dalla motorizzazione per rendere difficile la suddetta revisione può causare gravi attacchi di rabbia incontrollata, soprattutto se fino a poco prima tutto era in regola.