Per chi come me conosce poco questa materia, il Regolamento Urbanistico è il piano che dovrebbe gestire per cinque anni l’applicazione del piano strutturale, ovvero il piano, già approvato da un pezzo, e già operativo, che individua le grandi aree di intervento nell’area cittadina, rimandando poi gli interventi veri e propri ai singoli piani per le vari zone della città, senza dare indicazioni precise.
Il Regolamento Urbanistico è in cantiere dal 2007 quando un centinaio di cittadini, divisi in 7 gruppi di lavoro e residenti in diverse zone del territorio, sono stati chiamati a “partecipare all’approfondimento di un tema di interesse collettivo che sarà centrale nella costruzione del prossimo Regolamento Urbanistico: la qualità dello spazio pubblico.Dagli incontri sono emerse molte indicazioni che sono state restituite ai tecnici che stanno lavorando alla redazione del Nuovo regolamento Urbanistico.” [tratto dal sito del Comune, Giugno 2008, NdR]
Su questo piano urbanistico, approvato il 23 marzo dello scorso anno, sta lavorando adesso il Consiglio Comunale, anche se i primi problemi erano sorti subito dopo l’approvazione, quando l’Ordine degli Architetti, quello degli Ingegneri ed il Collegio dei Geometri avevano manifestato, in una nota congiunta, preoccupazione per il confronto che era mancato con l’amministrazione per la revisione dello stesso.
L’ingegner Fazzi, vice Presidente vicario dell’Ordine degli Ingegneri aretini, ci dice che la critica principale che viene mossa al Comune per questo che è un’intervento di impatto per la città è che “si è fatta poca urbanistica, non è stata progettata la città del futuro”: infatti “di novità per il regolamento edilizio non c’è niente, c’è un lavoro che l’amministrazione sta svolgendo su sollecitazione di varie componenti sociali” che hanno chiesto una revisione del regolamento urbanistico tecnico perché, secondo loro, “presenta notevoli criticità applicative...Quello che non ha soddisfatto gli ordini professionali, e in special modo gli ingegneri, è che è stata fatta poca urbanistica...ma si sia semplicemente indicato delle grandi aree dove intervenire, senza dare però un indirizzo ben preciso, cosa che dovrebbe svolgere il ruolo politico dell’amministrazione.”
Il Vice Presidente vicario dell’Ordine spiega, per esempio, che hanno sollevato il problema dell’area Lebole, per invitare l’amministrazione a valutare quell’area “inserita in un comparto ben più ampio” che va dalla zona dell’ex fabbrica stessa, passa attraverso tutta l’area di Pratacci, comprendendo anche l’area dell’ex Gori-Zucchi e arrivando a quella che è l’area del cementificio, quindi un’area complessivamente molto ampia, con un’enorme spazio che presenta problematiche molto diverse tra loro; una tra tante è quella della zona Pratacci che è in forte crisi dal punto di vista economico in quanto non c’è più quello che ne era il tessuto principe, ovvero il commercio all’ingrosso.Quest’area molto vasta deve andare a collegarsi, continua l’ingegner Fazzi, “funzionalmente e serve uno studio generale e preliminare più completo secondo noi” perché, deve si devono considerare e tentare di risolvere le esigenze delle diverse aree.
“Questa è una delle critiche fondamentali che abbiamo posto” spiega “ma non siamo ora a conoscenza, sinceramente, di quella che è l’evoluzione che in questi giorni, in questi ultimi tempi sta avendo [il regolamento urbanistico,NdR]; oggi ho letto sul giornale che parte l’area commerciale nell’area Lebole, ma sembra un po’ che si proceda a strappi, senza avere preliminarmente un piano organico e una visione globale della città”, ovvero del suo futuro.