Dato che nel comune di Arezzo ci sono 100.212 abitanti e secondo l’Arpat, ente che misura la qualità dell’aria nella nostra città, ci sono mediamente 322.000 spostamenti al giorno lungo le nostre strade, abbiamo un problema.
Certo non è grave come quello di altre città, ma leggendo il rapporto annuale sulla qualità dell’aria nella nostra città un po’ di dubbi sorgono.
Per il 2010 gli spostamenti nell’area urbana sarebbero stati circa 220.000 al giorno, ma nelle arterie principali si ha un traffico costante, di cui solo il 2% è dovuto a mezzi pesanti come i camion: per Via Romana circolano in media 38.900 veicoli al giorno, lungo la Casentinese se ne hanno 25.900, per Via Fiorentina ne passano circa 22.300 e nella tangenziale si arriva a 36.400 veicoli al giorno; se consideriamo invece strade cittadine come Viale Michelangelo vi troviamo un flusso di circa 28.700 veicoli al giorno, mentre in Via Tarlati solo 14.500.
Gli spostamenti in autobus sono in lento ma costante calo da anni e Tiemme (la società che ha sostituito Atac, NdR) dichiara che siano stati nel 2010 “4.351.107” e si riferisce sostanzialmente a spostamenti sistematici.
Cosa c’entra questo con la qualità dell’aria? È presto detto: ogni mezzo che passa emette dei gas, i cui composti restano nell’aria...si sente dall’odore e dalla facilità a respirare: quant’è meglio l’aria in Pratomagno?
Ci sono molti elementi che permettono di stabili scientificamente se l’aria di un determinato luogo è salubre o no, tant’è che sono stati dati dall’Unione Europea dei limiti oltre i quali la presenza di alcune sostanze è dannosa per la salute dell’essere umano, e non solo, e che non potrebbero essere superati; uso il condizionale perché a leggere il rapporto dell’Arpat questi limiti, sebbene entro le concessioni legislative, sono stati superati nella nostra città ben più di una volta. Le misurazioni sono effettuate principalmente in Piazza della Repubblica, davanti la stazione, in Via Fiorentina e in Via dell’Acropoli, cioè tra via Giotto e Porta S’Andrea e hanno dato questi risultati: nel periodo natalizio c’è stato, dovuto anche alle condizioni metereologiche, un accumulo eccessivo di PM10 in città, che in generale c’è meno benzene nell’aria, ma troppo biossido di azoto.
Per PM10 si intende una polvere inalabile, in grado di penetrare nel tratto respiratorio superiore dal naso alla laringe, mentre le particelle fra circa 5 e 2,5 µm, tra cui il benzene, si depositano prima dei bronchioli; queste polveri possono causare patologie acute e croniche come asma, bronchiti, enfisema, allergia, tumori e problemi all’apparato cardio-circolatorio poichè aggravano nei soggetti predisposti.
L’Arpat scrive che “situazioni di criticità sono da riferirsi al biossido di azoto nelle zone maggiormente interessate dai flussi veicolari” e che nelle “zone fortemente interessate al traffico di P.za Repubblica e di Via Fiorentina” il rilevamento “finalizzato alla protezione della salute umana” è critico per la “media annuale; presso la stazione il valore limite è stato superato (+ 12 %), mentre in Via Fiorentina è stato di poco rispettato (- 2,5 %)” ed è così dal 2005.
Leggendo i dati degli eccessi dannosi si nota che cadono nei giorni di shopping frenetico, come dal 19 al 21 e dal 29 al 31 dicembre, anche se a febbraio e marzo si ha un nuovo picco di concentrazione nociva per la salute in giorni casuali; i livelli più rappresentativi di benzene sono registrati nelle postazioni “direttamente interessate dai flussi veicolari” come Piazza della Repubblica, “i cui valori sono poco inferiori al limite (- 13 %)” e “che la distribuzione spaziale dei livelli più critici degli inquinanti dell’aria riguarda sostanzialmente le zone dell’area urbana caratterizzate da maggiori flussi veicolari”.
L’Arpat poneva le sue speranze nel servizio Lancetta, attivato quasi un anno fa, e nell’utilizzo dei parcheggi semi-periferici, per alleggerire sia le strade che i parcheggi aretini..ma servono politiche chiare di lungo periodo ed una vera educazione ambientale per i cittadini.
3 ottobre 2011
No comments:
Post a Comment