3.22.2012

persone, bamboccioni e utopie

Leggere un articolo che incita "le italiane a non stirare più le mutande" dei familiari è stato umiliante e scioccante: non pensavo che nel 2012 ci fosse bisogno di questo.. poi però mi sono fermata un'attimo a riflettere ed ho capito. Ha ragione Patricia Thompson a dire che siamo indietro di 50 (CINQUANTA!) anni rispetto al resto del mondo occidentale: si da ancora per scontato che sia la donna a pulire, a cucinare, a fare le faccende domestiche, a pensare ai figli, a fare tutto insomma; ma il problema non è che questo è un modo di pensare che appartiene alle vecchie generazioni, ma è che ancora sia un pensiero condiviso: conosco persone stupite che mio fratello a 22 anni sapesse stirare, fare la lavatrice e pensare a se stesso, e non erano italiane.
Siamo trattati da bamboccioni, le scorciatoie sembrano l'unico modo di fare le cose, copiare in classe o a un esame o ottenere un lavoro per conoscenze, questo è un unico pacchetto, è la filosofia di vita italiana. Vogliamo essere trattati come bambolotti, incapaci di pensare a noi stessi, di lottare per qualcosa, di faticare per ottenere un lavoro, un risultato o fallire ma avendo provato; stamani, al mio sesto anno complessivo di vita universitaria, sono stata all'ennesima dimostrazione che siamo considerati tanti tonti, senza la capacità di leggere e comprendere, in balia di raggiri a ogni angolo: si parlava di tirocini e stage, ne hanno parlato per 3 ore, dicendo banalità su banalità e essendo pagati dalle nostre tasse per farlo. Sempre meglio delle lezioni precedenti dove, scordandosi che siamo all'ultimo semestre dell'ultimo anno di magistrale, abbiamo assistito alla spiegazione su come fare una tesi, come scrivere un progetto di tesi e su come scrivere un CV, si un curriculum vitae.
Dalle istituzioni ai genitori siamo trattati per stereotipi, ci auto-condanniamo ad aderirvi e ci viviamo felici, rifuggendo dal confronto: sessisti per primi con noi stessi, permettiamo che si vada avanti dividendoci per genere e razza, senza pensarci come PERSONE, figuriamoci se riusciamo a pensarci come comunità: ognuno pensa a se stesso e ripropone ciecamente gli stereotipi che ha vissuto nella perenne classificazione e giudizio dell'altro attraverso l'apparenza e la superficialità.
Ed è questa superficialità nell'affrontare tutto che rende possibile che nel 2012dc ci debba essere un articolo che ci dice di smettere di stirare le mutante o un'azienda che tiene uno stagista per 3 anni, senza nemmeno pagargli i contributi: oggi il calendario racconta un'utopia.

3.08.2012

La rivoluzione, negativa, nel settore dei servizi

La parola servizio, ovvero il prestare la propria opera alle dipendenze di altri o prestazione fornita da enti pubblici o privati per soddisfare a un pubblico bisogno, deve aver cambiato accezione silenziosamente e inesorabilmente: partendo dai servizi basici come quello dei trasporti, della sanità, dell'istruzione e arrivando a quelli "superflui" forniti dai privati come la palestra, sembra che nulla funzioni.
Sarà la grande città, sarà che l'educazione è fuori moda, ma solo per sapere i prezzi di un abbonamento in palestra ho dovuto aspettare più di 20 minuti in piedi nell'androne del centro sportivo, con la receptionist che mi dileggiava dicendo di non conoscere i prezzi, mentre davanti a me altri clienti pagavano; finalmente la segretaria è libera di servirmi e inizia uno sproloquio in cui pretende di essere interessata alla mia vita per farsi perdonare dell'attesa infinita. Ben certa di che tipo di servizio volevo, chiedo direttamente che tipi di abbonamento per che prezzi avevano, per sentire lei vagheggiare nuovamente e, dopo un giro per la struttura, nel suo ufficio finalmente mi ragguaglia sui costi di 3, 6 e 12 mesi nonostante le avessi detto già che mi interessavano solo 3 mesi di iscrizione..
Stessa scena nella palestra successiva, dove un'altra volta mi chiedono informazioni personali e numero di telefono, solo per essere andata ad informarsi sui prezzi degli abbonamenti.
"Sarà solo un caso, non può essere che qui tutto non funzioni" penso, illudendomi: a Tiburtina Trenitalia si è scordata di mettere cartelli per indicare l'uscita se prendi le scale mobili e non ci sono indicazioni di come uscire dal labirinto della parte nuova della stazione, a meno che il viaggiatore, con tanta pazienza,  salga le scale con la valigia sotto braccio, dato che l'ascensore è praticamente non segnalato e utilizzato come gabinetto pubblico, oltre che accessibile solo dall'uscita all'aperto a livello dei binari.
Adesso la Grecia non sembra tanto lontana...

2.25.2012

Straniero in casa propria

Dicevano che esiste una sindrome post-Erasmus, ma non ci ho mai creduto fino in fondo..fino a quando lunedì, tornata a casa da nemmeno 24 ore, mi sono trovata letteralmente spaesata in quella che è la mia città natia.
Spaesata perché riconoscevo i luoghi, le strade, le insegne, ma non erano più mie: forme familiari a cui non riuscivo a dare il giusto peso.
Spaesata perché non mi ricordavo le cose più banali come l'orario dei negozi, che in Italia sono chiusi il lunedì mattina, né dove fossero.. nemmeno la familiarità della lingua madre mi aiutava, perché ero stordita, come sopraffatta dal ritorno del sempre uguale. La mia città non era cambiata quasi da come l'avevo lasciata sei mesi prima o da come l'avevo vista durante le vacanze di Natale, ma non era più mia. Cercare una farmacia per prendere due medicine a mio padre è stata un'impresa: non sapevo dov'erano e che orario facevano..Comprare poi i farmaci è stato un trauma: la farmacista, per niente gentile, mi chiede di dichiarare il reddito del mio genitore, ma essendo divorziati da tanto era un'informazione che non conoscevo; telefono, mi informo e mentre lei compila scartoffie le chiedo spiegazioni, ma la gentilezza e la cortesia non dovevano essere nelle sue corde quel giorno,  per cui molto sgarbatamente mi risponde "è da un pezzo che è entrata la legge, da quanto non vai in farmacia?" inutili i miei tentativi di spiegarle che avevo vissuto fuori per mesi, non sembrava una spiegazione accettabile, per cui ho firmato la dichiarazione, preso le medicine e, maledicendola con un sorriso sulle labbra, ho preso la porta pensando: "possibile che due gocce di pioggia rendano intrattabili tutti gli aretini  o è solo la biondona attempata della farmacia di via Mecenate?"

2.12.2012

Azzurro carta da zucchero: una Domenica Murciana

Mentre Facebook è diventato un bollettino meteo aggiornato minuto per minuto da tutti gli italiani, qui a Murcia cielo è azzurro carta da zucchero, il sole scalda il balcone della "mia" casa e una primavera fittizia ci riempie di gioia facendoci sognare e progettare...
Il traffico quasi inesistente è un toccasana per l'udito, c'è qualche pedone che passeggia per strada e non si sentono le vibrazioni degli autobus fermi sotto casa..Qualche sirena occasionale rompe il quasi silenzio, la brezza sventola i vestiti messi ad asciugare al sole e la città si risveglia dopo la lunga nottata di festa, senza nemmeno una nuvola a turbare il paesaggio.
Calendario apparente e reale non coincidono: sembra di passare dall'inverno della notte allo sbocciare della primavera tutti i giorni, non appena il sole è alto abbastanza per riscaldare tutto: le stagioni, qui, non esistono!
Si risveglia casa: le mie amiche, Cula e Quadra, arrivano a turno in salotto, faccia riposata e sorriso..il sole ci chiama fuori di casa, una passeggiata nella carta da zucchero è d'obbligo!

10.03.2011

AAA cercasi Asili Ad Arezzo


Dato che le richieste per gli asili, solo nel nostro comune, sono state 490 e che i bambini senza un’assegnazione definitiva sono 202, ci sono stati più di duecento bambini esclusi di fatto dal servizio delle scuole di infanzia...altro che “Poco meno di 600 posti complessivi a disposizione per bambini da 12 a 36 mesi nelle 23 strutture tra comunali e accreditate” conclamato il 24 febbraio di quest’anno dall’assessore Lucia De Robertis.
Ma andiamo per ordine: tutti i problemi se ignorati non si risolvono, ma il continuo maltrattamento da parte della politica all’istruzione colpisce tutti, dai genitori ai più piccoli.
Un problema sottovalutato è quello degli asili nido e delle scuole materne, che dovrebbero permettere ai genitori di continuare a lavorare, avendo qualcuno che educhi e accudisca i figli al posto loro; capita infatti che i nonni non possano fare da baby-sitter fulltime o perché abitano lontano o perché, raggiunta la pensione, a volte semplicemente vogliano godersi del tempo per loro e non stare 24 ore su 24 dietro ai nipotini.

9.23.2011

Treni: parlano i pendolari


Il polverone alzato in questi giorni dalla realizzazione del piano di ridimensionamento del servizio regionale, di cui vi avevamo già parlato, ha concentrato l’attenzione dei media sui pendolari che tutti i giorni dalla nostra città e dal Valdarno vanno a lavorare o a studiare a Firenze, scordando che i tagli colpiscono anche chi si sposta verso sud.
Il ridimensionamento, come elegantemente viene chiamato, ha tolto numerosi treni nella linea Firenze-Roma e si è andato ad aggiungere a tutti i disagi causati dal rogo della  stazione Tiburtina dello scorso 24 Luglio, la cui funzionalità non è tornata al livello di giugno.

Tagli dal governo ai treni: Memorario si riduce


Mercoledì 20 Luglio 2011 la Regione Toscana ha emesso un comunicato stampa in cui annunciava cambiamenti agli orari e al numero dei treni regionali a causa dei tagli effettuati dal governo.
Nel comunicato stampa viene dichiarato: “Nel caso della linea Pontassieve-Arezzo-Chiusi, una linea i cui servizi sono generalmente molto utilizzati, esistono nelle cosiddette “fasce di morbida” treni con scarsa frequentazione...La Regione ottimizzerà il servizio accorpando alcuni treni che sono ravvicinati nell’orario ferroviario (la differenza di orario rispetto ai treni attuali sarà di massimo 15 minuti prima o dopo rispetto all’orario attuale) così da ridurre al minimo l’impatto dei tagli governativi...nell’aretino è stata rimandata all’autunno 2011 proprio per dare il tempo agli uffici regionali ed agli enti locali di definire una nuova organizzazione degli orari che riducesse gli effetti negativi dei tagli. In tutto le variazioni di orario interesseranno meno del 20% dei passeggeri che abitualmente usano questa linea.”
Noi abbiamo chiesto a Vincenzo Ceccarelli, che stato presidente della nostra provincia dal 1999 al 2009 e che ora è consigliere regionale del PD, se ne fosse a conoscenza e cosa ne pensasse.

Politica e giovani: a volte si può


Alessio Tucci, classe 85, studente di Scienze Politiche a Firenze è stato scelto giovedì 14 Luglio come rappresentante provvisorio per l'incarico di coordinatore comunale dell'Italia dei Valori Arezzo ed è la dimostrazione che si può far politica pur essendo giovani.
«Mi sono sempre interessato alla politica, fin da ragazzino, però sono in politica, cioè iscritto nell’IdV, da due anni e dall’iscrizione ho iniziato subito a partecipare, ho condiviso subito i valori e le idee del partito e ho seguito pian piano le iniziative; ho scritto articoli, ho aiutato a raccogliere firme, ho partecipato alle iniziative attive sul territorio...l’Idv mi ha stimolato, c’è questa apertura verso i giovani e non è stata una sorpresa la scelta seppur provvisoria, perché era nell’aria proprio per l’attenzione ai giovani».