Il polverone alzato in questi giorni dalla realizzazione del piano di ridimensionamento del servizio regionale, di cui vi avevamo già parlato, ha concentrato l’attenzione dei media sui pendolari che tutti i giorni dalla nostra città e dal Valdarno vanno a lavorare o a studiare a Firenze, scordando che i tagli colpiscono anche chi si sposta verso sud.
Il ridimensionamento, come elegantemente viene chiamato, ha tolto numerosi treni nella linea Firenze-Roma e si è andato ad aggiungere a tutti i disagi causati dal rogo della stazione Tiburtina dello scorso 24 Luglio, la cui funzionalità non è tornata al livello di giugno.
Questa riduzione è vista in modo diverso tra i pendolari, a seconda delle loro esigenze: per Federico, 25 anni e ricercatore all’università di Firenze, «il servizio è stato abbastanza buono, non ho mai trovato ritardi eclatanti...i cinque minuti spesso possono capitare, ma quest'anno poche volte ci sono stati ritardi sopra 15 minuti, mentre se la mattina guardi nel tabellone per il treno da Parigi, mediamente ha un ritardo di un ora:una volta 235 minuti! Le carrozze sono abbastanza pulite, abbastanza. La vera tragedia questa estate è stata l'aria condizionata: o faceva -10° o nella metà delle carrozze non funzionava ed erano un forno, temperature intorno ai 35 gradi la sera...I tagli non mi preoccupano, perché prendo il treno più utilizzato dai pendolari di Arezzo per raggiungere Firenze (quello delle 7:08 NdR) anche se è abbastanza stressante doversi alzare tutte le mattine alle 5.50 e tornare alle 20.30; in tutto ci metto due ore da quando parto a quando arrivo. La sera, se ce la faccio, prendo il 17:44 da Statuto, altrimenti il 18:13...Una volta ho preso il 22:13!!! Il biglietto nel corso degli anni è aumentato molto: prima era meno di 5€».
Peter, invece, a Firenze ci lavora da anni ed è molto più negativo: la mattina è sul treno delle 7:20, la sera su quello delle 17:30 e per andare in ufficio ci mette 50 minuti.
«Ormai sono sempre più scontento di tutti i servizi/disservizi offerti e sono preoccupato per i tagli, anche se spero non influiscano più di tanto..sarebbe tutto da riformulare, ma i cambiamenti sono sempre in peggio: il prezzo aumenta puntualmente e i disservizi incrementano alla potenza»
«I politici e Trenitalia scaricano l’uno sull’altro le responsabilità di questa rimodulazione, cosa vorresti facessero il sindaco, il presidente della Provincia e l’assessore ai trasporti della Regione Ceccobao?»
«Innanzi tutto cambierei tutta la dirigenza e i politici li manderei tutti a casa.Ci vuole gente giovane dinamica che prima di tutto è cittadino, in questo caso pendolare lavoratore, poi tutto il resto...Inoltre le cariche assunte devono durare poco, non a vita, e sopratutto devono essere finalizzate al raggiungimento di obbiettivi migliorativi.»
Caterina, studentessa pendolare anche lei, dice «che la situazione è ridicola! Di solito prendo il regionale la mattina presto o all'ora di pranzo e torno ad Arezzo il primo pomeriggio o a metà..per ora ho sempre trovato i treni per andare e tornare senza grandissimi ritardi, ma nei vagoni c’è sporco e cattivo odore, i sedili sono sudici e rovinati, i finestrini sono quasi sempre bloccati per far spazio all'aria condizionata o al riscaldamento che sono sparati al massimo: da far venire il mal di testa...E non parliamo dei bagni! è il terzo anno che faccio l'abbonamento del Pegaso: il primo anno costava 89€, l'anno dopo 99 e ora 100,10€...Penso che il viaggiatore debba sentirsi bene e suo agio in un ambiente dignitoso e spendendo un prezzo abbastanza ragionevole, adeguato alle condizioni del mezzo di trasporto. Vorrei che le istituzioni si facessero sentire anche loro e facessero partire un progetto di miglioramento...poi non so di preciso chi si deve smuovere!»
6/09/2011
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